Le Storie

Una Dose Di Dolomiti, Per Favore!

Chi è molto impegnato sul piano professionale sa che una breve passeggiata in mezzo alla natura può fare la differenza: abbassa la pressione sanguigna, rafforza il sistema immunitario e mette di buon umore. Rilassa, tranquillizza e tonifica; fa riprendere fiato, dona nuove energie e permette di dare un taglio al tran tran quotidiano. Insomma, in men che non si dica la vita sembra cambiata in meglio. Tutt'ad un tratto si trova la soluzione al problema che ci tormentava da tanto tempo; non ci si arrabbia più per piccoli inconvenienti, per quanto spiacevoli, e ci si rallegra di piccole cose come delle belle guance rosse, fiori colorati sul ciglio della strada ed di un'ondata di pensieri positivi tutti dettati da un comune denominatore: La vita non è poi così male!

Chi trascorre le vacanze a Cortina d'Ampezzo e desidera vivere ed esplorare la natura oltre i sentieri battuti ne ha ampie possibilità. Una delle più belle e spettacolari zone è il Parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo. L'area si estende su oltre 11.000 ettari a nord di Cortina d'Ampezzo fino al confine con l'Alto Adige e comprende una rete complessiva di 300 chilometri di sentieri, otto vie ferrate, undici rifugi e numerosi laghetti di montagna. È incorniciato da catene montuose impressionanti e cime come le tre Tofane, il gruppo del Fanes, Col Bechei ed il Monte Cristallo. Dal 2009 l'intera superficie fa parte del patrimonio mondiale dell'UNESCO e viene gestito con cura ed amore dalle Regole d'Ampezzo (vedi info-box in calce): Provvediamo alla pulizia e alla manutenzione dei sentieri, nonché alla collocazione della segnaletica necessaria. Proponiamo delle escursioni in cui facciamo vedere ai bambini quali animali e piante vivono da queste parti. Inoltre ci sinceriamo che vengano rispettate determinate regole, racconta il Park Ranger e Regoliere Manuel Constantini, i cui antenati si occupavano di questa terra già un secolo fa. Per regole si intende che non vengano lasciati in giro rifiuti, non si campeggi in maniera inadeguata, non venga fatto rumore, non vengano raccolte piante e che i cani vengano portati al guinzaglio. In breve: che tutto rimanga intatto ed incontaminato com'è sempre stato in quanto la natura permette a visitatori stressati di ritrovare la pace che cercano. Cos'altro potete trovare?

Cos'altro potete trovare? 

Profondo silenzio 

Non appena si ha percorso qualche centinaio di metri lungo questi dolci sentieri, ci si rende conto che l'unica cosa che si sente è il proprio respiro. Non ci sono automobili, seggiovie, musica, rumori di sottofondo... solo silenzio che diventa un'esperienza unica, proprio come l'aria che non potrebbe essere più pura e la vista così incantevole da togliere il respiro. A seconda di dove ci si trova, si possono ammirare il Pelmo, la Marmolada e le Cinque Torri in tutta la loro straordinaria bellezza. In realtà le torri sono più di cinque, ma da Cortina se ne vedono solo cinque, ci spiega Manuel Costantini. Chi cerca pace, qui la trova sicuramente.

Il profumo di alberi e piante

Se l'inverno è stato mite, l'erica spunta già a gennaio, racconta Manuel Costantini indicando i fiori dal colore acceso che crescono a cespugli ai margini di un sentierino. A poca distanza troviamo un vecchio cembro, una pianta rara che cresce solo nell'arco alpino. Il cembro ha bisogno di un clima freddo durante tutto l'anno, ci spiega il regoliere. La pianta è nota anche come cirmolo ed è chiamata regina delle Alpi in quanto si tratta di un albero particolare e pregiato. Nessun' altra essenza di legno è così leggera; ha un profumo intenso e gradevole e le vengono attribuite proprietà benefiche per la salute: letti realizzati in cembro e cuscini imbottiti di trucioli di cembro facilitano il sonno e riducono i battiti cardiaci, spiega Manuel Costantini. Il fatto che in questo parco naturale crescano dei cembri è dovuto alla presenza di un determinato uccello. I semi del cembro sono infatti troppo grandi per essere trasportati e dispersi dal vento. Per questo motivo, la nocciolaia, un uccello della famiglia dei corvidi, ne fa incetta e da quelli che perde in volo crescono nuove piante. Su cento semi ne perde al massimo due o tre, racconta il Park Ranger. Anche il larice è diffuso in questa zona. Si tratta di una delle specie più antiche al mondo ed è l'unica conifera a perdere gli aghi durante l'inverno. Chissà, magari persone incapaci di mollare i propri impegni quotidiani potrebbero inconsciamente lasciarsi ispirare da esso... 

Storia da toccare con mano 

Alcuni dei sentieri conducono nei pressi dei luoghi in cui si combatté la prima Guerra Mondiale: vecchi muri di pietra, gallerie e caverne ricordano le battaglie e le lotte che l'impero austro-ungarico e l'Italia hanno condotto 100 anni fa in questa zona. Se si prova ad immaginare come le persone erano costrette a vivere in queste gallerie buie ed anguste (all'epoca le persone erano decisamente più basse, ci ricorda Manuel Costantini) e a prepararsi da mangiare, sperando e pregando che i combattimenti cessassero presto, ci si sente subito a disagio.  Al giorno d'oggi, questi relitti ammonitori sono diventati parte della natura che qui è ancora incontaminata come allora. 

Gli animali da osservare 

Persone attente e con vista aguzza avranno la possibilità di vedere montoni e camosci che pascolano sui pendii alla ricerca di cibo. Si consiglia di portare sempre un binocolo con sé, specie se si desidera osservare animali rari nel loro habitat naturale. In questo ambiente vivono anche caprioli, cervi e lepri - animali timorosi che scappano subito, se vedono passare della gente. Spesso si vedono solo le loro tracce nella neve che narrano la storia di una preda ed di un cacciatore. 

Tuttavia, il parco naturale non è solo d'inverno un posto ideale per rilassarsi e trovare nuove energie, anche d'estate invita a passeggiare, arrampicarsi e ad apprezzare la bellezza del panorama. Oppure durante il periodo del cambio delle stagioni: Personalmente preferisco i cambi di stagione. C'è una luce magnifica, spiega Manuel Constantini che si occupa del parco nazionale già da 20 anni e spera di poterlo fare ancora per molto tempo. 

Box:

Le Regole d’Ampezzo


L'istituzione delle Regole d’Ampezzo risale al XIII secolo. Si tratta di una comunità di pastori originaria di Cortina d'Ampezzo che amministra insieme campi, boschi e pascoli secondo determinate regole (i cosiddetti Laudi). Originariamente esistevano due di queste comunità (Lareto e Ambriozola), oggi se ne contano undici. Le Regole gestiscono oggi circa 16.000 ettari di bosco e pascoli in Italia e prevedono il taglio e la vendita del legname, l'allevamento di bestiame da pascolo, l'organizzazione di attività culturali volte a mantenere le tradizioni ampezzane. Dal 1990 sono gli amministratori ufficiali del Parco naturale delle Dolomiti d'Ampezzo. 

www.dolomitipark.it

Testo: Martha Miklin // friendship.is
Foto: Heiko Mandl // friendship.is

21 Aprile 2017

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