Il Signor Alberti Ed Il Suo Senso Per Il Legno
Il falegname Roger Alberti spiega perché i larici di Cortina sono i migliori e per quale motivo in montagna si dovrebbe costruire utilizzando il legno.
Roger Alberti ama il legno. Perché è la sua materia prima preferita? Roger risponde ridendo: "Perché lo conosco bene". E ci vogliono solo pochi minuti per fugare in noi qualsiasi dubbio in merito. Sa che siamo qui per parlare di legno con lui e pare che non veda l'ora di iniziare con l'intervista. Di fianco al laboratorio Bariza Woodworking, con Roger oggi gestito dalla terza generazione, si trova una piccola tettoia sotto la quale trova riparo del vecchio legname. Roger racconta: "Questo era il pavimento di una casa contadina a Cortina abbattuta recentemente. Materiale del genere ormai è difficile da trovare. Talvolta andiamo fino in Croazia o in Slovenia per recuperare il legname di vecchie case. Per i pavimenti in genere si usa solo legno di larice, perché è più scuro e meno delicato. Ecco perché si presta anche molto bene per il rivestimento di facciate". Mentre esaminiamo il legname con maggiore attenzione, Roger si incammina verso il laboratorio.
Alla nostra richiesta di poterci accomodare per l'intervista, Roger prende delle seggiole, però non si siede. Va a prendere delle tavole di legno di tre essenze differenti, almeno così crediamo. In realtà si tratta della stessa essenza e proviene da un antico soppalco di una stalla, le cui spesse travi sono state trasformate in sottili assi. "Osservando la sezione del pezzo di legno, il colore diventa più scuro quanto più vicino si trovava agli animali nella stalla. Il cambio di colore deriva dal calore emanato dagli animali", ci spiega Roger a cui viene in mente di aver dimenticato di dirci qualcosa a proposito del legno di larice: "Considerata l'altitudine a cui cresce, il larice di Cortina risulta essere fino a cinque volte più resistente ed è per questo che è particolarmente adatto per le case nelle zone terremotate".
Da quasi un secolo Bariza Woodworking realizza in legno pressoché tutto ciò che è realizzabile con questo materiale: mobili, pavimenti, cucine o addirittura case intere. Nel 1999 Roger ha preso le redini dell'azienda gestita fino ad allora dal padre. "In un certo qual modo era chiaro da sempre", dice Roger. Non ha mai preso in considerazione un'altra professione, forse anche perché non ci ha nemmeno mai pensato. E poi adora la versatilità del materiale.
Non c'è quindi da meravigliarsi che Roger consigli a chiunque di usare il legno per costruire. Ed ha anche delle valide argomentazioni: è un materiale rinnovabile, estremamente gradevole e caldo e garantisce eccezionali valori di isolamento termico. "Proprio per le case in montagne, dove talvolta le temperature possono essere davvero rigide, il legno si presta benissimo." Nel laboratorio Bariza Woodworking non si butta via niente, il che si può interpretare anche come apprezzamento del materiale: ritagli diventano taglieri a mosaico, i trucioli servono per accendere il fuoco e la segatura viene aspirata e trasformata in pellets al piano inferiore.
I clienti che si rivolgono a Roger sono certi di ricevere un prodotto che non ha pari al mondo. Nel laboratorio vediamo qualche sagoma per sedie, panche e letti, ma servono solo come punto di partenza per le bozze dei progetti. "É chiaro che faccio delle proposte, spiegando quello che secondo me potrebbe essere bello, ma alla fine è il cliente a decidere ciò che vuole", spiega Roger. Iniziando dalla forma, passando per l'essenza del legno fino al colore, che, come abbiamo già appreso, può dipendere da vari fattori, specie se si tratta di legno vecchio. "Da noi si ha la massima libertà di scelta", spiega Roger e aggiunge sogghignando: "Ma in genere i clienti danno retta a me". E che cosa va di moda attualmente? "Legno antico, con pochi intagli e ghirigori: sono di moda arredi lineari in questo momento. Anche il legno grezzo viene molto utilizzato di questi tempi", aggiunge Roger, sogghignando nuovamente. "Ma io lo sceglierei solo, se non fossi io a dover fare le pulizie in casa".
Testo: Matthias Köb // friendship.is
Photos: Florian Lechner // friendship.is
03 Settembre 2017