Le Storie

Capre Con Lo Sguardo Rivolto Alle Montagne

Solo pochi dei novanta capretti nella stalla dei Milliery hanno un nome. Uno, per esempio, si chiama Loretta, ma vista la loro somiglianza è quasi impossibile dare un nome a ciascuno.

Peraltro, qui ci troviamo in un maso di montagna, e come si può ben immaginare, il lavoro da sbrigare è tanto. I capretti, piccoli e morbidi, saltano e rumoreggiano vivacemente nel loro recinto. I loro genitori vivono nella stessa stalla. D’inverno, ogni mattina, quando l’aria all’esterno è così gelida da sentire ogni singolo respiro nei polmoni e una nuvoletta bianca si forma ad ogni parola pronunciata, Valeria, la figlia di Fiorella e Alessio, proprietari della fattoria, si dirige nella stalla con gli stivali di gomma ai piedi. La nonna della giovane donna in genere è già sul posto. Insieme puliscono la stalla, danno da mangiare agli animali e li mungono. Le capre ricevono in tutto tre pasti al giorno, proprio come i loro proprietari - un bel ritmo. Una parte del latte munto è destinato ai cuccioli, mentre il resto viene utilizzato per produrre ciò che si può acquistare nel negozietto accanto.

Il negozio è arredato con legno chiaro, ha un bancone, diversi scaffali oltre a frigoriferi alti e ben riforniti. Tutti i latticini sono a base di latte di capra: formaggio, yogurt, budino e gelato al gusto cioccolato, caramello, panna cotta, nocciola e pistacchio. Tanti di questi prodotti sono stati premiati. I Milliery vendono diverse tipologie di formaggio: da candidi prodotti freschi a formaggi di capra stagionati e saporiti coperti da una scorza spessa e pelosa. “Ci vuole circa un mese, affinché il formaggio sia pronto”, racconta Valeria. “Deve essere portato in cantina, lavato e girato regolarmente.” Gli esperti di formaggio riconoscono dal sapore la stagione in cui è stato prodotto, perché d’estate le capre pascolano  all’aperto nei prati della Val Veny qui di fronte. “E quindi il formaggio sa di quello che le capre brucano”, spiega Valeria, affondando la mano in un cumulo di fieno. “Che buon profumo.” Se si esamina più da vicino il fieno, si distinguono fiori essiccati blu, rossi e gialli della Val d’Aosta. “Vista le vegetazione, ovvero la particolarità dei fiori e delle erbe che crescono solo qui, il formaggio ha un sapore diverso rispetto a quello francese o spagnolo.”

“Altri possiedono cani, noi abbiamo più di cento capre.”

Valeria lavora volentieri nella fattoria dei suoi genitori. Le viene naturale occuparsi degli animali con i quali è cresciuta. “Altri possiedono cani, noi abbiamo più di cento capre” dice, accarezzandone una sulla testa. “Questa è la più vecchia. Ha 13 anni e quando arriva mio padre, è felice e gli fa le feste.” É dal 2010 che la fattoria funziona in questa maniera, prima i Milliery vendevano latte e carne. Con la fondazione della società agricola Mont Blanc sono passati alla realizzazione di prodotti naturali a base di latte di capra. Il laboratorio, in cui viene lavorato il latte, si trova proprio accanto all’ingresso della stalla. Con i suoi stivali di gomma Valeria non può entrare, perché la produzione di formaggio è soggetta a norme igieniche molto rigide e richiede l’uso di apposito abbigliamento protettivo che fa sembrare i suoi genitori degli astronauti quando lo indossano.


Valeria dice che al momento tre capre sono gravide. Stanno un po’ in disparte rispetto al resto del gregge, perché quando partoriranno, avranno bisogno di spazio e quello se lo prendono già adesso. Racconta che a Courmayeur non ci sono veterinari specializzati nella cura delle capre. “Per questo motivo sono io l’ostetrica. Ho imparato tutto da mio nonno.” Di fianco al suo letto ci sono degli schermi su cui viene visualizzato in tempo reale che cosa succede nella stalla. Se una capra dovesse entrare in travaglio durante la notte, Valeria si sveglierebbe. Ogni mattina viene dispensata una buona dose di coccole ai più piccoli. “Se si accarezzano i capretti sin da piccoli e ci si prende cura di loro, sono più rilassati e contenti. E ciò si riflette anche nel sapore del latte, perché stress e paura producono ormoni, che pregiudicano la qualità del latte.” Anche i Milliery sembrano persone tranquille. Forse perché la vicinanza agli animali abbassa anche il loro livello di stress. Forse ha a che fare con il paesaggio davanti a casa: le alte vette, così calmanti e potenti allo stesso tempo, probabilmente esercitano lo stesso effetto rilassante anche sulle capre. O forse è una combinazione di tutti i fattori a rendere così gustoso il formaggio e gli altri prodotti a base di latte di capra.

Testo: Martha Miklin
Photos: Sophie Kirchner
 // friendship.is

06 Maggio 2020

Leggi tutte le storie