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Anche Un Passerotto Vola, Ma Non Caccia

Voli particolarmente belli lo commuovono alle lacrime. Tuttavia, Fausto Menardi Diornista non sarebbe mai in grado di anteporre una buona dimostrazione di volo al benessere dei suoi rapaci. 

Fausto Menardi Diornista apre il suo frigorifero, ne estrae un pulcino morto e lo taglia a piccoli pezzi. Accanto al contenitore con i pulcini c'è anche uno scoiattolo morto. "L'ho trovato per strada", racconta.  Diornista è falconiere e si sta preparando per una dimostrazione: "Chi lo desiderasse, può vedere tutto quello che ci vuole per svolgere il mestiere del falconiere".  E non lo dice per spaventare gli spettatori, ma vuole che capiscano veramente che cosa c'è dietro la sua attività. Nonostante i suoi uccelli provengano da un allevamento e difficilmente sarebbero in grado di sopravvivere in natura, sono comunque dei rapaci e quindi predatori e carnivori. "La falconeria è una scuola di vita anche per questo motivo", sostiene Diornista. "Questo lavoro ha molto a che fare con la responsabilità. Infatti, in caso di errore, la colpa è sempre del falconiere, mai dell'uccello." 

Il numero di rapaci in suo possesso è variabile: in genere tiene fra i sette e i dieci uccelli, tra cui civette delle nevi, gufi, falchi ed aquile. Quando gli viene affidato un nuovo esemplare, l'animale prima di tutto deve essere "svezzato". Si tratta di un processo che dura circa 20 giorni: "Lo porto sul braccio tutto il giorno, anche quando vado in bagno", dice Diornista ridendo. Di quando in quando l'uccello riceve qualche bocconcino di "gratifica", per infondere fiducia e per creare un legame. "Qualche tempo dopo, metto l'uccello sul ramo di un albero e mi allontano un po' con il cibo. In questo modo l'uccello capisce come funziona il nutrimento". 

Volare per cibarsi

Da tre anni, Diornista trascorre i tre mesi estivi nella sua falconeria. Durante il resto dell'anno invece lavora come carpentiere. Il suo primo incontro con il mestiere del falconiere risale al 2002, quando presenziò ad una dimostrazione di volo a Merano. " Mi è sembrato di essere trafitto da un fulmine dalla testa ai piedi. Ho saputo all'istante che avrei voluto farlo anch'io". Nel 2005 frequentò il primo corso a cui negli anni successivi ne seguirono altri. Con l'aiuto di un amico ha realizzato voliere e panchine da collocare su un piccolo appezzamento che si trova sulla strada che porta da Cortina d'Ampezzo al Passo di Falzarego. Poi, nel 2012, ha aperto la "Falconeria Diornista". 

Il principio delle dimostrazioni è semplice. Gli uccelli vengono liberati e sanno che un bel volo viene premiato: una volta raggiunta la postazione sul guanto ricevono un boccone. "L'80 percento della prestazione è dovuta alla fame, il restante 20 percento al rapporto che si è instaurato tra noi", spiega Diornista. Quando questi animali si alzano in volo con forti colpi d'ali e poi puntano Diornista con eleganza come il gufo oppure con un volo a precipizio - tipico per il falco - per prendersi il cibo, si capisce che cosa lo affascina così tanto di questi rapaci. "Anche un passerotto vola, ma non caccia", afferma Diornista. Nonostante tutto, il benessere dei suoi uccelli conta più dello spettacolo. "Non lascio i miei animali senza cibo prima dello spettacolo solo per farli volare di più. É la mia dimostrazione di volo e la faccio come ritengo giusto". Chi lo vede lavorare con gli animali comprende che non sarebbe mai in grado di sottrarre loro il cibo. 

"La gente ha visto le mie lacrime"

Un rapporto speciale lo lega ad un falco pellegrino che porta il nome di un aereo da caccia polacco, ovvero "P.11". Poco dopo averlo acquistato, l'uccello si era cacciato in un guaio: giocando era rimasto impigliato in una corda, finendo appeso su una roccia a testa in giù. Diornista l'aveva liberato da quella situazione incresciosa e da allora "P.11" si fida ciecamente di lui:  "Non pensa minimamente di volare via. Se qualcuno aprisse la gabbia, gironzolerebbe lì intorno, aspettando che io arrivi", è convinto Diornista. "Ogni volta che questo uccello vola con le Dolomiti sullo sfondo mi vengono i brividi". Una volta accadde che un lampo illuminò la scena durante un volo particolarmente bello. Diornista rimase folgorato dalla bellezza del momento e non provò nemmeno a nascondere le sue emozioni. "La gente ha visto le mie lacrime, ero visibilmente commosso. É stato magnifico". 

Testo: Matthias Köb // friendship.is
Foto: Ian Ehm // friendship.is

04 Marzo 2019

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